Gatti neri, specchi rotti, giorni sfortunati, riti scaramantici. Sono solo alcune delle cosiddette superstizioni, ovvero quelle credenze e comportamenti cui, sin dalla notte dei tempi, ricorriamo contro i rischi e le incognite del vivere. E che nonostante i progressi della conoscenza, dell'alfabetizzazione, della tecnologia non accennano a diminuire.
Le superstizioni stendono una rassicurante rete di significati su tutto ciò che sfugge al nostro controllo. È proprio per questo che, anche nel mondo di oggi, non scompaiono ma, semplicemente, si aggiornano.
In Gatti neri e specchi rotti, gli antropologi Moro e Niola si interrogano sulle ragioni della superstizione e sulle ricadute che le credenze scaramantiche hanno nella comunicazione contemporanea.
Elisabetta Moro è docente di Antropologia culturale all'Università di Napoli. Esperta di mitologie antiche e moderne, è editorialista del «Corriere della Sera» e «Il Mattino». Marino Niola è docente di Antropologia dei simboli all'Università di Napoli. Esperto di mitologie contemporanee, è editorialista de «la Repubblica». Insieme hanno pubblicato Baciarsi e Mangiare come Dio comanda.